mercoledì 14 gennaio 2009

L'angolo di Davide

Ciao a tutti,

ho pensato di assecondare la tua accorata richiesta di collaborazione ai contenuti del blog con una nuova versione dei miei quiz, ma questa volta (per eliminare la possibile noia)legati alla proposta di Marisa...Vedi tu come "confezionare" la cosa.La mia proposta, se Marisa è d'accordo, è di proporre la visione del famosissimo film di Federico Fellini:"La dolce vita", un suo capolavoro girato nel 1960 a Cinecittà ed in alcuni esterni a Roma. Credo che si possa trovare il dvd anche a Madrid in lingua originale. Il film è interessante perchè segna anche il passaggio dai primi film neorealisti di Fellini, a quelli della piena maturità, più ricchi di contenuti artistici. Un'altro motivo d'interesse per i bloggisti è che il film è stato oggetto di grandi discussioni alle prime milanesi e veneziane, soprattutto per gli atteggiamenti del protagonista impersonato da Marcello Mastroianni.Ebbene esiste all'interno del film una scena memorabile, che tutti voi conoscerete, perchè fa parte dell'immaginario collettivo.Mi riferisco alla famosa scena del bagno nella Fontana di Trevi dell'attrice Anita Ekberg e di Marcello Mastroianni. Ecco il mio quiz (che ovviamente presuppone la visione del film):Quando Anita Ekberg e Marcello Mastroianni entrano nella Fontana di Trevi che cosa succede?1. Si spengono le luci2. Arrivano i carabinieri3. Si ferma la cascata d'acqua4. Suonano le campane di S.Pietro5. Un passante sorride e scatta una foto.Allora :Buona Visione a tutti...ne varrà la pena. Una sola presisazione: armatevi di buona pazienza e di molto caffè, dura 3 ore!!!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella domanda! Naturalmente, come italiana, non rispondo. Troverei molto interessante,però,leggere, oltre alla risposta al quiz, anche una valutazione sui personaggi, sulla città e sull'attualità o meno dei temi trattati...o su qualunque altro argomento legato al film.
L'importante è esprimersi!!!
Non vorrei che l'approccio con il tedesco vi facesse scordare il "dolce idioma".
A ben leggervi!!!
Ona

Anonimo ha detto...

Caro signore Disderio,
molto interessante il suo quiz, che mi ha fatto rivedere il film dopo tanti anni.
Non posso dire però che me lo sia goduto. Non mi era piaciuto prima e non mi è ancora piaciuto, ma la risposta è, si ferma la cascata. A dire il vero credo che contemporaneamente si spengano anche le luci, ma non ne sono sicura.
Saluti
D.M

Anonimo ha detto...

Cara signora (o signorina) D.M. mi pregio presentarle le mie più vive congratulazioni per aver risolto il quiz! Effettivamente quando Anita Ekberg e Marcello Mastroianni entrano nella Fontana di Trevi la cascata d'acqua smette di scendere. Molto bene!! Deve sapere che quella scena è stata girata in marzo e non ci furono problemi per la svedese Ekberg ad immergersi in un'acqua non troppo tiepida... mentre invece il nostro mediterraneo Mastroianni dovette indossare una muta sotto l'abito!!
Ora sarei molto contento se , sulla scia del suo giudizio non del tutto positivo sul film, si innescasse un piccolo forum tra coloro che l'hanno visto... se condividono la sua opinione o se sono di tutt'altro parere. Eppure pensiamo a come nell'immaginario figurativo, nella letteratura, nella comunicazione e persino nel marketing quel titolo ha dato un contributo assolutamente importante.
Perchè non le è piaciuto?
Nell'attesa saluto tutti cordialmente ed invito alla discussione.
Davide Desiderio

Andres47 ha detto...

molto volentieri raccolgo il guanto che ci hai amichevolmente gettato..

Avevo visto per primo “La Dolce Vita” quando ero un fanciullo ( ne è piovuto tanto...) e l'ho rivista l'anno scorso come parte di un compito collettivo sul cinema Italiano.
Non è certo il film di Fellini che mi piaccia di più ( ho un debole per Amarcord ) ma debbo ammettere che ha delle scene molto interessanti e degne di analizzare.
Tra di esse la scena del bagno della Ekberg non mi pare né pertinente al filo della trama né necessaria per lo sviluppo della storia, se come tale s'intende il racconto della vita spensierata e decadente di Marcello, che s'imbruttisce e rincoglionisce man mano che le assurde vicende si succedono.
A dire il vero, non ho potuto vedere nella “recitazione “della svedese altro merito che un frontale smisurato ed sporgente ( qualcuno l'ha definito come “uno scalfale di carne, incorniciato da un brutto abito da sera) che accanto alla cascata bionda dei suoi capelli, coronano un monumento di carne nordica un po' maldestra..e niente di più.
Ma io capisco che tutto ciò fosse pertinente all'epoca, interessante, una novità, se ben non ho mai potuto intendere perché poi lei sparisce del film, senza lasciarne traccia.
Lati interessanti del film?
Un sacco: il contrasto tra una Via Veneto brulicante e affollata e una città ormai deserta, la nuvole di paparazzi sbalorditi che sono sempre in agguato per scattare le fotografie più inverosimili, Stainer e la sua decadenza; l'episodio della finta apparizione della madonna ( un po' precursore di scene memorabili di Amarcor ) nel quale Fellini spreme tutto il suo ingegno e la sua visione dell'assurdo, per citarne solo tre.
Insomma: “La Dolce Vita” è un film molto interessante, degno di essere guardato con cura e simpatia, ma a mio avviso, non è il film migliore di Fellini. Per quanto riguarda la scena della Fontana di Trevi penso che più che altro, è diventata famosa per due ragioni: una, perché le gambe bagnate della Ekbert (lunghe ben un metro e mezzo) lucevan più che le stelle, e due perché sommergersi nella Fontana era una trasgressione tale che colpiva gli spettatori ogni volta che la vedevano.
Spero di non essere stato troppo duro. Voi Felliniani mi sapreste perdonare?

Anonimo ha detto...

Commento sulla Dolce Vita



Parlare di La Dolce Vita è parlare della noia di vivere, ovvero di quella noia profonda e assoluta che denigra, che assorbe e che rende la vita assurda.
Ed è proprio quella noia che ci accompagna sin dall'inizio del film fino al suo ripulsivo e scoraggiante finale.
È la noia che assorbe e denigra coloro che hanno troppi soldi, la noia che impaurisci gli intellettuali o pseudo intellettuali e che abbruttisce i bohémien, quasi tutti rappresentati come americani rimbecilliti dall'alcol. È la stessa noia che rende poco scrupolosi ai paparazzi e che toglie via la passione, la creatività e persino la nobiltà d'animo e di modi del protagonista, Marcello.
Ma andrò altro e direi che dalla critica di Fellini non si scappa nessuno, neanche la grande urbe, arida e desolata da un canto e affollata dall'altro, ma ambedue i canti inospitali.
Fa critica delle donne facili, quelle che per fuggire dalla noia si denigrano, ma deride anche di quelle che per bisogno o per amore si comportano come sciagurate pazze, anzi deficienti.
Denigra, infine, la nobiltà di modi degli italiani che restano inerti davanti agli abusi e la vigliaccheria, sia di parole che di atti, siano questi commessi dai mass media, dai furbacci o dal deluso e annoiato protagonista.
Insomma che La Dolce Vita non è altro che un lungo e pesante racconto sulla noia e l'assurdità.
Angela

Anonimo ha detto...

Che bel commento, Angela!: tanto acuto, quanto graffiante! Io aspetto ancora altri commenti da parte dei bloggisti per esprimere il mio parere, ma trovo molto condivisibile il tuo pensiero sul film, quando vi rintracci la vena decadente e lasciva.La stranezza è come poi l'immaginario figurativo abbia depurato quella visione così consumata ed annoiata ed abbia catarticamente attribuito all'accezione "dolce vita" una connotazione più positiva, più riscattata e più intellettualmente ricca...Chissà? Certamente quella che Fellini racconta è l’altra immagine del cinema, del benessere, il lato mediocre di una vita che si adagia sugli allori aristocratici e borghesi, sempre immeritevoli, secondo lui, e che costringono l’uomo alla noia, alla costruzione delle notizie e degli eventi tramite l’immagine di un giornalismo falso, fatto di parassitivismo e accomodanza...E' senz'altro forte la denuncia espressa da Fellini, ma io non riesco a distogliere il pensiero di una certa compiacenza e fascino sotteso.. voi che ne dite?
Sapete che il termine "paparazzo" è stato lanciato proprio da quel film?
Davide

Andres47 ha detto...

Caro Davide,
per quanto riguarda il tuo suggerimento, dopo averlo pensato e ripensato, dovrei arrivare alla conclusione contraria: credo che in La Dolce Vita Fellini si sia impegnato fino in fondo a criticare la società de quell'epoca, senza fare delle concessioni. Se riuscì o meno, quella è una tutt'altra storia.
Infatti, a volte i registi cercano di impattare gli spettatori con scene e sequenze che, alla fine, lasciano un'impronta del tutto diversa, e forse qualcosa del genere sarà capitata con ldv.
Immagino che per molti mascchietti il vedere Marcello accoppiarsi con quasi tutte le donne che gli passano accanto, sia l'avveramento di un sogno da loro carezzato da anni. Ma non era certo. ne sono sicuro, l'idea del regista, che ci lascia intravedere le sue vere intenzioni per via di una scena (anzi, due) molto belle e suggerenti.
Faccio riferimento all'incontro di Marcello con la biondina umbra, quella che faceva la cameriera nel piccolo posto sulla spiaggia.
Lei, la giovanissima, è l'unico ente "normale" del film. Fa delle domande pertinenti, è serena, riposata, ha cura del suo lavoro ("Mangerà qui?...Ci si mangia bene, sa?" ed è molto semplice e carina ("oggi ho visto una targa di Perugia e mi è venuta voglia di piangere dalla nostalgia".
Marcello ne riconosce la bellezza, ma non riesce a centrarsi: è immerso nel suo mondo trepidante.
Poi, verso il fine del film, dopo la scena un po' antonionesca della uscita della baccanale finale e la trainata verso la riva del "mostro" , la bimba gli si è mostrata ancora una volta, sulla stessa spiaggia, tutta in nero, più bella di mai e lo chiama e gli fa segnali, e vuole parlargli.
Ma c'è un fracasso insordente e Marcello non riesce a sentirla.Ci provano per qualche minuto ma non c'è verso...La pena si dipinge sul viso della poveretta...Marcello non è già in grado di sentirla, né de capire la serena onestà che gli offre...E lui se ne va richiamato da una qualunque ragazza di sua razza.
Per me, questo finale (bello, mi pare) mostra l'intenzione del regista.
La Dolce Vita è in verità, "l'Amara Vita".

Non vorrei aspettare più per leggere il tuo parere. Visto che le nostre care amiche sono molto impegnate, ti prego, caro Davide, di farti avanti.

Anonimo ha detto...

Data la tua insistenza, caro Jota, esprimo il mio punto di vista sul film. Non sono assolutamente lontano dal condividere i vostri pareri, ma io però sono convinto che "La dolce vita" sia un autentico capolavoro perchè attraverso il suo surrealismo delicato ( che trovo anche presente in altri suoi lavori cinematografici come "Amarcord", film che apprezzo moltissimo), Fellini riesce a raggiungere una profondità graffiante nel criticare la mondanità, la leggerezza della vita dissoluta, un certo giornalismo spietato e falso, in generale un modello di società basata su ideali fasulli...insomma , a mio avviso, Fellini con molto disincanto, ma anche qualche vena poetica (di questo ne sono convinto, lo colgo soprattutto nel montaggio delle scene o nello studio dei dettagli di scena, per esempio il riferimento al circo...)riesce a dipingere un quadro assolutamente efficace. Ed in più la grandezza del maestro la si vede dalla capacità di utilizzare una pluralità di registri che ne mostrano tutta la grandezza: cinismo, spregiudicatezza, comicità, irriverenza, tristezza, disincanto,critica, poesia...
Non condivido troppo, invece, l'opinione che "La dolce vita" sia un brutto e noioso film perchè mostra la noia ed il lato più brutto di una società che non vorremmo esistesse o fosse esistita... E qui mi fermo "scatenando" le vostre riflessioni...
Davide Desiderio

Anonimo ha detto...

Ciao Jota, ma che succede? non un commento in più, non un angolino, nessuno che si fa vivo.. davvero è una sensazione strana questa inattività...che ne dici di proporre un altro film? Perchè Marissa non ne propone uno lei? Mi piange il cuore aprire ogni giorno il Blog del tuo Circolo e trovare tutto paurosamente immobile, come lo spettrale Hotel Overlook sulle Montagne Rocciose utilizzato come ambientazione del suo film shining... Diventerò schizofrenico come Jack se qualcuno non fa succedere qualcosa...e s'intende non di malefico!!!